Il “taglio di selezione tra equivalenti” rappresenta una delle più comuni tecniche di potatura, di fatto l’unica applicabile agli assi che definiamo morfofisiologicamente “tronchi”.
I tronchi sono assi dominanti - cioè in grado di esercitare dominanza apicale per tramite degli ormoni prodotti dalla loro gemma apicale - ordinariamente verticali e caratterizzati dalla disposizione di assi variamente dominati - ovvero gli assi che definiamo morfofisiologicamente come “branche” - a 360° attorno a sé.
Per definizione l’interruzione arbitraria di un tronco rappresenta una “capitozzatura”, ovvero una perdita di controllo ormonale della struttura rameale, la cui conseguenza più comune - pur se non esclusiva - consiste nell’emissione di vegetazione avventizia (“succhioni”).
Il giovane albero (di fatto coincidente con la cosiddetta “unità architetturale”) è - mi si perdoni la semplificazione - costituito da un solo tronco sul quale si inseriscono le branche e, di fatto, non può dunque essere potato se non per ripristinare o mantenere la dominanza apicale, quando disturbata.
L’albero che si avvia alla fase adulta, tuttavia, attraverso il fenomeno noto con il termine di “reiterazione totale” moltiplica rapidamente il numero di tronchi (si parla appunto di “moltiplicazione” dell’unità architetturale); questi ultimi si presentano come biforcazioni tra elementi equivalenti facilmente riconoscibili.
Quando un albero con molti tronchi deve essere potato (ci vuole comunque una buona ragione …) si può intervenire con la soppressione di alcuni di essi, esercitando quella “semplificazione” delle biforcazioni che, appunto, rappresenta il “taglio di selezione tra equivalenti”. In altre parole viene ad ogni taglio eliminato un intero tronco, quasi come se … abbattessimo un albero al piede.
A dispetto della sua intuitività, il taglio di selezione richiede tuttavia grande competenza per evitare eccessi e disarmonie, sia architettoniche che funzionali, le cui conseguenze possono essere drammatiche.
Il taglio di selezione, inoltre, comporta sempre un trasferimento di dominanza ormonale dai tronchi eliminati a quelli superstiti, favorendo, tra l’altro, lo sviluppo di nuovi tronchi in posizione arretrata. Quest’ultima circostanza si rivela fondamentale nei programmi di potatura pluriennali, ovvero scalati nel tempo, quando cioè la riduzione desiderata non può essere ottenuta con un solo turno cesorio.
Un esempio di questa scalarità nel taglio di selezione è rappresentato dalla figura proposta che ritrae un complesso rameale proveniente dalla sommità di un Platano, soggetto a ricostruzione dopo un drammatico evento meteo.
Tre anni prima della foto il grande tronco dominante Ta è stato eliminato (linea tratteggiata bianca; ovviamente il tronco era molto più sviluppato di come rappresentato in figura). La soppressione di Ta, pur mantenendo la naturale architettura del complesso rameale, ha favorito lo sviluppo di tre tronchi arretrati: Tb (già presente al momento del taglio), ma anche Tc e Td (emessi successivamente al taglio). La dominanza esercitata dal vigoroso Tb - favorevolmente esposto alla luce dopo il taglio di Ta - ha già posto sotto controllo Td, che si sta “metamorfizzando” in branca, mentre Tc, pur restando tronco, non appare particolarmente vigoroso.
D’altro canto il numero di foglie dell’intero complesso rameale, dopo tre anni è tornato alla fase che precedeva la potatura e, dunque, l’albero è pronto per il secondo intervento, attraverso la soppressione di Tb (e del tronco metamorfizzato in branca Td) in favore di Tc (linea tratteggiata rossa). In questo modo tutto il ciclo si ripete e, passati altri tre anni, l’albero si presenterà esattamente come prima della potatura e con lo stesso numero di foglie ma … più basso.
E si può partire per un nuovo ciclo.
Potare gli alberi non significa modificarne la forma e le dimensioni, ma indurre una reazione nella direzione attesa, una risposta.
Si tratta di una attività che richiede conoscenza dei principi morfogenetici arborei, progettualità, pazienza - molta pazienza - e rispetto.
Gli arboricoltori sono le figure professionali cui affidarsi: gli arboricoltori potano, gli altri ... tagliano. 🌿
「等價間的短暫修剪」(taglio di selezione tra equali)是最常見的修剪技術之一,實際上唯一適用於我們從形態生理學上定義為「主幹」(tronchi)
主幹是具備優勢地位的軸——即透過其頂芽產生的生長來實現上方優勢的軸——通常呈垂直狀,並以各種支配程度的側枝(我們從形態生理學上定義為“枝條”)
根據規定,對主幹進行任何中斷便構成了「截乾」(capitozzatura),這將導致阻礙結構的生長控制喪失,其最常見的後果(雖然不是唯一)是產生大量的萌生枝(「吸芽」 ) )。
年輕的樹木(實際上相當於所謂的「建築單元」)——請原諒簡化這一點——由一條主幹構成,其上長有枝條。保留優勢,當其受到干擾時。
然而,當樹木進入成年階段時,透過被稱為「完全重複」(reiterazione totale)的現象,主幹的數量會迅速增加(即所謂的「建築單元」倍增);這些主幹復甦等價元素之間的分叉,方便攜帶。
當需要擁有多條主幹的樹木時(這需要充分的理由…),通過可以去掉其中一些主幹來實施“等價分叉的簡化”,這就是“等價間的樹木修剪”的核心。句話說,每次修剪都會移除整條主幹,幾乎就像…在根部砍倒一棵樹。
儘管其繪圖易懂,但修剪需要高度的專業技巧,佈局過度或結構與功能上的不協調,其後果可能是災難性的。
另外,短暫轉向同時著著優勢季節性的增長——從被移除的主幹轉向留存的主幹,進一步促進新主幹在更靠後的位置增長。 ,當目標減少不可能時,透過一次削減完成時,需分次完成。
一個多重修剪的案例請參見附圖中的例子,該圖展示了從一棵被過度砍伐的氣象事件後重建的法國梧桐(Platano)頂部的複雜支架結構。
顯然拍攝前三年,主幹Ta(虛線白色部分;當時的主幹比圖示的更加粗壯)被移除。 Tb(在修剪時已存在),以及窪長出的Tc和Td。並不是特別強大。
另一方面,整個支柱結構的葉片數量在三年後已恢復至修剪前的水平,因此樹木已準備好進行第二次修剪,即移除Tb(以及變形為枝條的Td),讓位於Tc (虛線紅色部分)。
樹木並不是改變其形狀和大小,而是引導樹木朝預期方向反應。
這是一個需要樹木形態生成的學知識、規劃能力、耐心——極大的耐心——以及令人尊敬的工作。
崇拜值得的專業人員是樹木學家;樹木學家修剪,而其他人…則用來砍伐。